Come sarà il Conto Energia dal 2011 in poi? Le tre principali associazioni del settore hanno unito le voci per far giungere una proposta condivisa ai ministeri competenti. Come sappiamo, fino a tutto il 2010 le tariffe del conto energia resteranno quelle che sono (solo ridotte del 2% rispetto al 2009), ma per tutti gli impianti che entreranno in funzione negli anni successivi l’incentivo, stabilisce la legge, va rivisto alla luce dell’evoluzione del mercato, tenendo conto dell’andamento dei prezzi dei prodotti energetici e dei componenti per gli impianti fotovoltaici.
ANIE-GIFI e Assosolare, le due associazioni che raccolgono gran parte degli operatori italiani del fotovoltaico, assieme ad Aper, l’associazione dei produttori di rinnovabili hanno inviato al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente, una posizione unitaria (vedi allegato) sulla revisione del conto energia al 2011.
Il problema di come dovrà cambiare l’incentivo, come si può immaginare, è molto sentito dagli operatori del settore, ma è anche importante per il paese in generale: si deve capire come adeguare le tariffe parallelamente all’evoluzione del settore per riuscire a raggiungere l’obiettivo dei 15 GW di fotovoltaico al 2020 evitando di appesantire il meno possibile la bolletta (Qualenergia.it, “Per un conto energia sostenibile”).
Il problema di come dovrà cambiare l’incentivo, come si può immaginare, è molto sentito dagli operatori del settore, ma è anche importante per il paese in generale: si deve capire come adeguare le tariffe parallelamente all’evoluzione del settore per riuscire a raggiungere l’obiettivo dei 15 GW di fotovoltaico al 2020 evitando di appesantire il meno possibile la bolletta (Qualenergia.it, “Per un conto energia sostenibile”).
Nelle settimane scorse ANIE-GIFI aveva già presentato una sua proposta (Qualenergia.it “Fotovoltaico, le tariffe che verranno?”), ora la scelta delle tre associazioni di presentare una posizione condivisa esprime la volontà di accelerare il processo di consultazione con i Ministeri preposti a decidere sulle nuove tariffe, auspicando che il relativo decreto interministeriale arrivi entro l’anno, in modo da ridurre il clima di incertezza nel settore.
Ma come dovrà essere il nuovo conto energia secondo le tre associazioni? Innanzitutto - si legge nel documento – deve continuare con i principi base dell’incentivo così come lo conosciamo; un meccanismo che ha dimostrato di funzionare. A cambiare, oltre alle tariffe che verranno ridotte, dovrebbero essere invece le classi di potenza in base alle quali variano le tariffe incentivanti. Nel nuovo tariffario - che secondo le associazioni dovrebbe essere valido dal 2011 al 2015 e avere un tetto di installazioni di 8.000 MW - dovrebbero essere 5: da 1 a 6 kW, da 20 a 200, da 200 a 1000, e più di 1000.
In base a queste classi, le riduzioni auspicate dal 2011: da un minimo del 5% per la classe più piccola fino al 18% per gli impianti più grandi, mentre dai 6 ai 20 kW l'incentivo calerebbe del 7% rispetto ad ora, dai 20 ai 200 del 14% e fino a 1.000 del 16%.
Ma come dovrà essere il nuovo conto energia secondo le tre associazioni? Innanzitutto - si legge nel documento – deve continuare con i principi base dell’incentivo così come lo conosciamo; un meccanismo che ha dimostrato di funzionare. A cambiare, oltre alle tariffe che verranno ridotte, dovrebbero essere invece le classi di potenza in base alle quali variano le tariffe incentivanti. Nel nuovo tariffario - che secondo le associazioni dovrebbe essere valido dal 2011 al 2015 e avere un tetto di installazioni di 8.000 MW - dovrebbero essere 5: da 1 a 6 kW, da 20 a 200, da 200 a 1000, e più di 1000.
In base a queste classi, le riduzioni auspicate dal 2011: da un minimo del 5% per la classe più piccola fino al 18% per gli impianti più grandi, mentre dai 6 ai 20 kW l'incentivo calerebbe del 7% rispetto ad ora, dai 20 ai 200 del 14% e fino a 1.000 del 16%.
Tariffe che poi dovrebbero essere tutte ridotte ulteriormente a partire dal 2012 del 4% all’anno. Anche le tipologie installative andrebbero modificate: niente più distinzione per tipologia di integrazione, ma solo tra impianti a terra o su edifici, con quelli integrati architettonicamente premiati con un bonus del 15% sulla tariffa. Andrebbe poi incluso nel meccanismo anche il solare a concentrazione.
Molte altre sono le piccole modifiche richieste: ad esempio spostare la data di adeguamento delle tariffe dal 31 dicembre di ogni anno al 30 giugno, per evitare l’accalcarsi delle domande in un periodo penalizzato dalle festività. Per lo stesso motivo le nuove tariffe dal 2011, secondo le associazioni dovrebbero entrare in vigore gradualmente in un periodo di 6 mesi e i tempi previsti per la trasmissione al GSE della documentazione di allaccio estesi.
L’incentivo garantito per gli impianti abbinati ad un uso efficiente dell’energia, poi, secondo le associazioni dovrebbe essere concesso anche agli impianti fino a 200 kW. Inoltre andrebbe eliminato il limite del 30% di deducibilità degli oneri finanziari sugli investimenti in impianti fotovoltaici e abolita l’Ici su tutti gli impianti, che siano a terra o sul tetto.Molte altre sono le piccole modifiche richieste: ad esempio spostare la data di adeguamento delle tariffe dal 31 dicembre di ogni anno al 30 giugno, per evitare l’accalcarsi delle domande in un periodo penalizzato dalle festività. Per lo stesso motivo le nuove tariffe dal 2011, secondo le associazioni dovrebbero entrare in vigore gradualmente in un periodo di 6 mesi e i tempi previsti per la trasmissione al GSE della documentazione di allaccio estesi.
GM
fonte www.quelenergia.it
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