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19.12.08

Una Rivoluzione Energetica anche in Italia

Presentato a Roma da 17 Associazioni (ambientaliste ed industriali) un documento inviato alla Camera e al senato dopo il discusso art. 29 del dl 185.
Qui di seguito ne riportimao il testo integrale:

Il pacchetto clima-energia e gli obiettivi al 2020 sono un’occasione importante per una svolta energetica anche in Italia e sulla quale va superata una posizione di retroguardia che rischia di far perdere un appuntamento storico.
Le recenti norme che aboliscono la certificazione energetica obbligatoria in campo edile e la sostanziale abolizione degli sgravi per le ristrutturazioni energetiche vanno nella direzione diametralmente opposta a quella necessaria, e per di più contraggono la domanda dei relativi beni e servizi, con effetti contrari a quelli necessari per uscire dall’attuale recessione economica.

Le potenzialità dell’efficienza e delle rinnovabili da prospettiva sostenuta principalmente dagli ambientalisti si sono trasformate in un fattore che caratterizza le scelte di importanti Paesi industrializzati e non a caso rappresentano una parte rilevante delle proposte di rinascimento economico e sociale sostenute dal nuovo Presidente USA.

L’intensità energetica relativamente bassa dell’Italia non significa in alcun modo che il nostro Paese sia dotato di tecnologie più efficienti degli altri Paesi, ma riflette in gran parte il fatto di avere un paniere di prodotti a minore intensità energetica e un clima più mite. Lo conferma la modesta efficienza energetica del parco edilizio italiano.

Sulla base di queste premesse:

1. Gli incentivi alle fonti rinnovabili di energia non vanno assunti come costi ma come finanziamenti all’innovazione tecnologica e nel contempo come investimenti che hanno ricadute di rilevanza strategica sul piano sia economico, sia occupazionale.
La realizzazione in Italia del pacchetto europeo relativo alla rinnovabili comporterebbe un’occupazione aggiuntiva, mediamente piuttosto qualificata, di almeno 150.000 posti di lavoro, senza considerare l’effetto moltiplicatore delle retribuzioni di costoro. Per il solo settore eolico sono stati valutati incrementi di oltre 50.000 unità. Cosa importante, una quota di questa occupazione sarebbe concentrata nelle aree a minore sviluppo del Paese. Chiediamo, quindi, l’immediata emanazione dei decreti attuativi.

2. Gli investimenti in efficienza negli usi finali dell’energia hanno un potenziale elevato sia per gli usi elettrici che per quelli termici. Negli usi elettrici, dai sistemi di illuminazione efficiente ai motori industriali, dai sistemi di refrigerazione agli elettrodomestici (tecnologie che il nostro Paese produce), il 20% di risparmio al 2020 avrebbe un impatto occupazionale netto di circa 50.000 posti di lavoro nel settore manifatturiero. Nel settore degli usi termici gli investimenti nel settore edilizio potrebbero generare occupazione sia per il migliore isolamento degli edifici che per la sostituzione degli impianti. Chiediamo, pertanto, il ritiro del provvedimento in discussione in Parlamento.

3. La prospettiva di sviluppo dell’energia solare non è limitata al solo fotovoltaico, che sta decollando anche nel nostro Paese, ma deve essere estesa agli usi termici di bassa, media e alta temperatura. Dall’integrazione con i sistemi di riscaldamento alle applicazioni in campo industriale - oggi in sviluppo - il nostro Paese può e deve rientrare in un settore nel quale segna ancora un forte ritardo, mentre i segnali positivi degli ultimi mesi rischiano di essere cancellati dalla sostanziale sospensione degli incentivi.

4. Un forte impegno nelle rinnovabili può aprire all’Italia un possibile ruolo nell’area mediterranea nella quale la cooperazione tecnologica e ambientale può dare una prospettiva importante sia all’industria che alle relazioni con i Paesi della sponda Sud.

5. Nei trasporti l’aumento di efficienza dei veicoli, il sostegno al trasporto pubblico locale e nazionale, lo sviluppo di bioraffinerie di seconda generazione - oltre alle condizioni ambientali - possono contribuire a ridurre in misura significativa la dipendenza dai prodotti petroliferi, trasformando parte del deficit nella bilancia energetica in valore aggiunto all’interno del Paese.

Alla sfida dei cambiamenti climatici, dunque, si può e si deve rispondere spingendo sulle soluzioni pulite ed efficienti già disponibili, che rappresentano un’occasione di sviluppo e di occupazione, e promuovendo in modo più deciso la ricerca e lo sviluppo di nuove opzioni tecnologiche.
Il valore strategico degli investimenti in efficienza e rinnovabili va dunque al di là dei soli obiettivi ambientali, come hanno capito i grandi Paesi europei e la nuova presidenza statunitense.

Roma, 10 dicembre 2008

Le associazioni che hanno sottoscritto il documento:

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AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali)
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ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica)
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ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento)
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APER (Associazione Produttori Energie da fonti Rinnovabili)
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ASSOLTERM (Associazione Italiana Solare Termico)
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ASSOSOLARE (Associazione dell'Industria Solare Fotovoltaica)
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CEAR (Consorzio Energia Alternativa per il Riscaldamento)
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FEDERPERN (Federazione Produttori Energie Rinnovabili)
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FIPER (Federazione Italiana di Produttori di Energia Rinnovabile)
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GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane)
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GREENPEACE Italia
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GSES (Gruppo per la Storia dell'Energia Solare)
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ISES Italia (International Solar Energy Society - sezione italiana)
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ITABIA (Italian Biomass Association)
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KYOTO CLUB
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LEGAMBIENTE
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WWF Italia

Fonte: www.qualenergia.it

4.12.08

Detrazioni sicure per il 2008, cosa cambia per il 2009 e il 2010?

Risparmio energetico con autorizzazione e fino ad esaurimento dei fondi, ma solo a partire dai lavori effettuati nel 2009. Il ministro Tremonti ha infatti chiarito in Parlamento, il 3 dicembre, che la retroattività della norma è stato "un errore" e quindi per il 2008 non ci sarà alcun taglio. Come funzionerà in concreto il meccanismo per il 2009, però, sarà possibile saperlo solo dopo le modifiche al decreto. Ecco comunque un riepilogo di quelli che sono al momento i punti fermi.

Per i lavori del 2008 detrazione al 55% senza blocco dei fondi - Per le spese sostenute nel 2008, stando alle indicazioni date dal ministro, non ci sarà nessuna variazione rispetto al meccanismo attuale. Quindi chi invierà la documentazione all'Enea al termine dei lavori, e comunque entro 90 giorni dalla loro chiusura, potrà far conto sulla detrazione del 55%. Non è necessario presentare domande ad hoc anche all'Agenzia delle entrate.

Per le detrazioni 2009 e 2010 fondi con il tetto - Per le spese effettuate a partire dal 2009, invece, il blocco dei fondi è confermato. A questo punto, stando al testo letterale della relazione che accompagna il provvendimento, sarà obbligatoria la domanda all'Agenzia delle entrate, e se dovessero finire i fondi potrebbe non esserci più la "trasformazione automatica" della detrazione dal 55% al 36%. Infatti, come si legge nel testo, il meccanismo di passaggio dal 55% al 36% non sarà automatico "in quanto contribuenti persone fisiche già sono a conoscenza delle modifiche normative intervenute nella disciplina della detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e conseguentemente della eventualità di non poterne fruire per esaurimento dei fondi stanziati." Per cui a quel punto la detrazione diventa "a scelta": o si rischia il 55% o si punta sul 36%. Il che significa, come avevamo sottolineato già tempo fa, che per evitare di trovarsi senza detrazione è bene inviare anche la comunicazione a Pescara prima dell'inizio dei lavori.

Nel dubbio è bene investire il costo di una raccomandata - In sostanza a chi ha intenzione o ha già programmato lavori per il risparmio energetico conviene fare un piccolo investimento pari al costo di una raccomandata e inviare il modulo per lr ristrutturazioni al Centro operativo dell'Agenzia delle entrate di Pescara (qui modello e istruzioni). In questo modo se si resta fuori dalle somme stanziate per il 55% si ha comunque la certezza di poter ottenere la detrazione per ristrutturazione, anche nel caso in cui il meccanismo non dovesse essere automatico. Per non perdre il beneficio è fondamentale che la raccomandata sia inviata prima dell'inziio dei lavori, anche se è possibile pagare acconti anche in date precedenti. Inoltre, ovviamente, occorrono sempre bonifico e fattura con indicazione della manodopera.

Articolo di Antonella Donati da Affari e Finanza

Dietrofront sulla retroattività del decreto anti crisi, ma non basta

Il Ministro Tremonti ha annunciato che eliminerà la retroattività del provvedimento anti-detrazione del 55%. Ma una fetta importante della società chiederà al governo di cancellarlo definitivamente per iniziare una rivoluzione energetica anche in Italia.

La notizia dell’ultima ora è che il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha annunciato una correzione sull’art.29 del decreto legge 185/08 che ostacola le detrazioni fiscali del 55% sugli interventi di efficienza energetica in edilizia. Alla Camera Tremonti ha annunciato che eliminerà la retroattività del provvedimento che avrebbe di fatto fortemente danneggiato tutti coloro che avevano fatto le spese nel 2008 e che erano certi della possibilità dello sgravio. Il Ministro si è accorto del grossolano errore normativo commesso su questa parte del provvedimento, ma le ragioni che lo hanno ispirato, secondo il capo del dicastero dell’economia, restano immutate. La sua posizione la chiarisce così: "Per il futuro voglio ribadire un criterio: i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat. Troppe volte sono stati utilizzati come bancomat". Ed ha aggiunto che è “incivile l'introduzione di crediti di imposta che poi non sono sufficientemente coperti: questo non accadrà con il nostro governo".
Resta il fatto che queste detrazioni hanno una forte valenza in termini industriali (un volume d’affari superiore ai 3 miliardi di euro in meno di due anni), occupazionali e di risparmio energetico; basterebbe misurarne i benefici per la collettività per capirne l’importanza, specialmente in un momento di crisi in cui le misure dovrebbero essere più coraggiose e capaci di rilanciare alcuni settori chiave come quelli, da tutti indicati, delle tecnologie energetiche pulite.

Come aveva scritto Gianni Silvestrini nell'editoriale del 1.12 di Qualenergia, ricordiamo che:

"Si possono stimare in 0,5 miliardi di euro le maggiori entrate derivanti dall’emersione del lavoro sommerso e dall’incremento dell’Iva, una cifra cioè dello stesso ordine di grandezza dei maggiori incentivi per l’efficienza energetica. Le mancate entrate legate al passaggio dalla detrazione del 36% per le ristrutturazioni edilizie alla detrazione del 55% per gli interventi legati all’efficienza energetica sono infatti stimabili in 0,63 miliardi euro nel biennio 2007-8. Questi numeri evidenziano come, anche dal punto di vista strettamente economico, il provvedimento comporta un impatto minimo sulle casse dello Stato, oltre a garantire minori importazioni di combustibili e un taglio delle emissioni.

Secondo il decreto legge 185/2008 approvato venerdì 28 novembre dal Governo, l’accesso agli incentivi passerebbe attraverso una pratica burocratica più complessa ma soprattutto verrebbero posti limiti massimi di spesa di 82,7 milioni di euro per il 2008, 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Ipotizzando che queste cifre coprano le minori entrate misurate come differenza tra le detrazioni al 36% e quelle al 55%, la somma prevista per il 2008 coprirebbe solo un quarto degli interventi effettuati. Se invece, come è più probabile, il tetto si riferisce alla quota annuale dell’intero 55% si coprirebbe solo un terzo degli interventi del 2008, 2009 e 2010 nell’ipotesi di mancata crescita degli interventi."

Fonte: www.qualenergia.it

1.12.08

Il decreto anti-crisi spazza via il risparmio energetico

DECRETO - Il decreto, pubblicato domenica mattina sulla Gazzetta ufficiale e quindi in operativo dal 30 novembre, rende molto più complesso il percorso per ottenere le detrazioni fiscali del 55% delle spese sostenute per installare un pannello solare, sostituire un impianto di climatizzazione o cambiare gli infissi alle finestre. Il decreto prevede infatti che per le spese sostenute dopo il 31 dicembre 2007, i contribuenti debbano inviare all'Agenzia delle entrate, solo per via telematica, «un'apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi». L'Agenzia delle entrate esamina le domande secondo l'ordine cronologico di invio e comunica entro 30 giorni l'esito della verifica agli interessati. Decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento «l'assenso si intende non fornito» e il cittadino non potrà usufruire della detrazione. Per le spese sostenute nel 2008, in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell'Agenzia delle entrate, l'interessato potrà comunque usufruire di una detrazione dall'imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute fino a un massimo di 48 mila euro da ripartire in dieci rate annuali.